L’ernia inguinale rappresenta una delle patologie più comuni affrontate nel campo chirurgico, coinvolgendo un significativo numero di pazienti ogni anno.

La scelta del trattamento adeguato è cruciale per garantire una ripresa ottimale e prevenire complicanze future.

Negli ultimi anni, la laparoscopia si è affermata come un’opzione terapeutica efficace, offrendo numerosi vantaggi rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali.

Che cos’è l’ernia inguinale?

Definizione e tipologie

Un’ernia inguinale rappresenta una condizione medica in cui parte dell’intestino, del tessuto adiposo o di altri tessuti addominali sporge attraverso un punto debole o un difetto nella fascia dei muscoli della parete addominale, in particolare nell’area inguinale, che è situata nella parte inferiore dell’addome, appena sopra la linea dell’inguine.

Tipi di Ernia Inguinale

Le ernie inguinali si classificano principalmente in due tipi:

Ernie inguinali indirette: sono le più comuni, soprattutto nei neonati e nei bambini, ma possono presentarsi a qualsiasi età.

Questo tipo di ernia si verifica nel neonato o nel bambino, quando l’anello inguinale interno, che dovrebbe chiudersi prima della nascita, non lo fa completamente.

Ciò permette al tessuto o all’intestino di sporgere attraverso il canale inguinale.

Nell’adulto invece, può essere causata da fattori come sollevamento eccessivo, tosse cronica, o obesità, che aumentano la pressione addominale. Particolare importanza riveste il tabagismo, visto che la nicotina ha un’azione distruttiva selettiva sulle cellule connettivali della parete addominale.

Ernie inguinali dirette: si verificano negli adulti e sono più frequenti negli uomini.

Queste ernie emergono come conseguenza di un indebolimento dei muscoli della parete addominale con l’età o l’attività fisica estenuante, spingendo il tessuto attraverso un’area debole nella parete muscolare.

Cause e fattori di rischio

Le cause specifiche delle ernie inguinali possono variare, ma in genere sono legate a un aumento della pressione nella cavità addominale, combinata con un punto debole nella parete addominale.

Fattori di rischio includono:

  • Sollevamento pesi particolarmente gravosi
  • Tossire cronicamente
  • Obesità
  • Gravidanza
  • Costipazione cronica
  • Età avanzata
  • Storia familiare di ernie
  • Tabagismo

Sintomi

Molti pazienti con ernia inguinale notano un rigonfiamento o una protuberanza sull’uno o entrambi i lati dell’inguine.

Questo rigonfiamento può diventare più evidente quando si è in piedi, si tossisce o si solleva qualcosa di pesante e può scomparire o ridursi quando ci si sdraia.

Altri sintomi possono includere dolore o disagio nell’area inguinale, soprattutto con l’attività fisica o il movimento, e in alcuni casi, sensazione di pesantezza o pressione nell’inguine.

Nei casi in cui l’ernia si complica i sintomi possono essere rappresentati da dolore acuto, nausea, vomito, febbre fino all’occlusione intestinale franca.

Introduzione alla laparoscopia

La laparoscopia, una tecnica minimamente invasiva, implica l’utilizzo di piccole incisioni attraverso le quali vengono inseriti strumenti chirurgici e una telecamera.

Questo metodo ha rivoluzionato il trattamento di molte condizioni, inclusa l’ernia inguinale.

Come avviene l’intervento

L’intervento di laparoscopia per il trattamento dell’ernia inguinale è una tecnica chirurgica minimamente invasiva che si avvale dell’uso di un laparoscopio, uno strumento sottile e lungo dotato di una telecamera alla sua estremità.

Questa procedura consente al chirurgo di visualizzare l’interno dell’addome su uno schermo e di effettuare le riparazioni necessarie attraverso piccole incisioni, riducendo significativamente il trauma chirurgico rispetto alla chirurgia aperta.

Ecco i passaggi principali dell’intervento:

Prima dell’intervento, il paziente si sottoporrà ad una visita medica specialistica e potrebbe essere richiesto di interrompere l’assunzione di alcuni farmaci.

Il chirurgo effettuerà diverse piccole incisioni (solitamente 3-4) nell’addome.

Queste incisioni sono abbastanza piccole, generalmente tra i 0,5 e 1 cm.

Per creare spazio di lavoro e migliorare la visibilità all’interno dell’addome, viene introdotto anidride carbonica per distendere la cavità addominale e creare uno spazio per operare.

Attraverso le incisioni, il chirurgo inserisce il laparoscopio e gli strumenti chirurgici specializzati.

Il laparoscopio trasmette immagini ad alta definizione all’esterno, su uno schermo, permettendo al chirurgo di visualizzare l’area di lavoro.

Il chirurgo identifica l’ernia e, utilizzando gli strumenti laparoscopici, isola il sacco erniario e lo riposiziona all’interno della cavità addominale. Viene poi, posizionata una rete (mesh) per rinforzare la parete addominale e prevenire recidive.

La rete viene fissata in posizione con suture, clips o colla chirurgica.

Dopo aver completato la riparazione, l’anidride carbonica viene rilasciata e le incisioni vengono chiuse con suture, graffette o colla chirurgica.

Queste incisioni lasciano cicatrici molto piccole, che sono meno evidenti e guariscono meglio rispetto a quelle della chirurgia aperta.

Recupero post-operatorio

Dopo la chirurgia, il paziente viene trasferito in una stanza di riposo per il risveglio dall’anestesia.

Molti pazienti possono tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento o il giorno seguente, a seconda del loro recupero e delle istruzioni del chirurgo. I

l dolore post-operatorio è quasi assente se paragonato alla chirurgia aperta e la ripresa delle normali attività può avvenire più rapidamente. Il paziente deambula lo stesso giorno, può fare le scale e dal giorno dopo riprende le normali attività fisiche. Le attività sportive (incluso il sollevamento pesi) possono iniziare dopo circa due settimane.

Il minimo dolore post operatorio, se presente, si gestisce con dei normali analgesici (tachipirina per esempio)

Saranno programmati controlli post-operatori per monitorare la guarigione e assicurarsi che non ci siano complicazioni.

Il chirurgo fornirà indicazioni su quando riprendere le attività quotidiane e l’esercizio fisico.

Questo approccio laparoscopico è apprezzato per il suo potenziale di ridurre il dolore post-operatorio, accorciare i tempi di recupero e diminuire il rischio di complicanze come le infezioni della ferita.

I vantaggi della tecnica laparoscopica si possono così riassumere:

  • Riduzione quasi totale del dolore nel post operatorio: i pazienti operati con la tecnica mininvasiva fanno un uso di farmaci antidolorifici ridotto o praticamente nullo.
  • Minore incidenza di recidive. Il fatto che la rete sia posizionata all’interno della cavità addominale (e non all’esterno come invece avviene con la tecnica “tradizionale”) fa si che ogni volta che la pressione addominale aumenta, la rete viene spinta a coprire il difetto.
  • Rapida ripresa delle attività quotidiane come camminare, guidare e rapida ripresa delle attività fisiche sportive. Il paziente può camminare e guidare da subito e può iniziare gli allenamenti dopo solo 15 giorni dall’intervento. La rete posizionata all’interno infatti viene mantenuta in sede sia dalla stazione eretta, sia dagli aumenti della pressione addominale durante sforzi fisici.
  • Minore incidenza di dolore cronico post operatorio (“inguinodinia” cronica).
  • Possibilità di trattare contemporaneamente le ernie bilaterali sempre e solo con tre piccoli fori nella parete addominale
  • Possibilità di trattare più facilmente le recidive di ernie operate in precedenza con il taglio per via inguinale.
  • Assenza di infezione delle ferite chirurgiche
  • 8) Miglior risultato estetico.

Per questi motivi, la tecnica laparoscopica (o robotica quando possibile) è sempre da preferire nel trattamento dell’ernia.

Tuttavia, la decisione su quale tipo di chirurgia (laparoscopica o aperta) sia la più appropriata dipenderà da vari fattori, come le condizioni generali del paziente e l’esperienza del chirurgo.

× Contattami su WhatsApp