I polipi della colecisti sono formazioni benigne della mucosa della cistifellea, simili ai polipi che si possono sviluppare in altri organi, come il colon. Sebbene siano una patologia relativamente rara, in alcuni casi possono evolvere in forme maligne, rendendo necessario un trattamento specifico.
Quando un polipo supera 1 cm di diametro, il rischio di trasformazione maligna aumenta, motivo per cui la rimozione chirurgica della colecisti (colecistectomia) diventa l’opzione terapeutica più sicura. La diagnosi si effettua facilmente attraverso un’ecografia addominale, che permette di individuare la presenza e le dimensioni dei polipi.
Adenomiomatosi della colecisti: cos’è e quando preoccuparsi
L’adenomiomatosi della colecisti è una condizione benigna caratterizzata da un’ipertrofia della mucosa interna della cistifellea. Questa crescita eccessiva forma delle pliche all’interno dell’organo, con un conseguente ispessimento della parete muscolare. Un segno tipico della patologia è la presenza dei seni di Rokitansky-Aschoff, delle invaginazioni della mucosa nella parete muscolare della colecisti.
Esistono tre forme principali di adenomiomatosi:
- Segmentale: interessa una parte della colecisti.
- Fundica: localizzata nella parte superiore dell’organo.
- Diffusa: coinvolge l’intera colecisti.
La causa esatta della malattia non è del tutto chiara, ma si ritiene che sia legata a un’infiammazione cronica della colecisti. La patologia si manifesta prevalentemente dopo i 50 anni e, nella maggior parte dei casi, è asintomatica. Tuttavia, può causare sintomi simili a quelli di una colica biliare, condizione nota come colecistite acalcolotica.
Diagnosi e trattamento dell’adenomiomatosi
La diagnosi viene effettuata con un’ecografia addominale, che consente di riconoscere il tipico ispessimento della parete della colecisti. In caso di dubbi, è possibile eseguire una risonanza magnetica con colangiografia (RMN colangiogramma), che fornisce immagini più dettagliate della cistifellea.
Se la condizione è asintomatica, non è necessario alcun intervento chirurgico. Quando invece il paziente manifesta sintomi dolorosi simili alla colica biliare, il trattamento indicato è la colecistectomia, ovvero la rimozione della colecisti.
Poliposi della colecisti: caratteristiche e trattamento
La poliposi della colecisti è caratterizzata dalla presenza di numerosi polipi all’interno della cistifellea. Queste formazioni sono quasi sempre benigne e non superano 1 cm di diametro. Sono generalmente costituite da accumuli di colesterolo e trigliceridi, più che da vere e proprie neoplasie.
Anche in questo caso, la diagnosi si effettua tramite un’ecografia addominale. Se vi sono dubbi, si può ricorrere a una RMN colangiogramma per una valutazione più accurata.
Se i polipi hanno dimensioni inferiori a 1 cm, non è necessario alcun trattamento specifico, ma è consigliato monitorare la situazione nel tempo con controlli ecografici periodici. Quando le dimensioni superano 1 cm, il rischio di degenerazione maligna aumenta e il trattamento di scelta diventa la colecistectomia.
Colecistectomia mininvasiva: un intervento sicuro e avanzato
L’intervento di colecistectomia viene eseguito con tecniche mininvasive, come la laparoscopia o la chirurgia robotica, che permettono una ripresa più rapida e una riduzione delle complicanze post-operatorie.
Un’ulteriore innovazione è rappresentata dall’uso della chirurgia guidata dalla fluorescenza, una tecnica avanzata che consente di ridurre al minimo i rischi per il paziente. Questo sistema permette di identificare con maggiore precisione la via biliare principale, quasi azzerando le complicanze chirurgiche.
Grazie a questi approcci innovativi, la rimozione della colecisti avviene con un disagio minimo per il paziente, garantendo una guarigione più veloce e sicura.